Prodromus Florae Siculae di K. B. Presl
Karel Bořivoj Presl (Praga, 1794-1852), il più grande botanico ceco, nei suoi anni giovanili si occupò di piante della Sicilia. Nell’estate del 1817 viaggiò in varie parti dell’Isola, raccogliendo piante in diversi luoghi e annotandone la distribuzione. Avrebbe voluto completare il suo viaggio di esplorazione botanica, ma si sentì male per il clima, per il cibo cui non era abituato e per il troppo sole, quindi si recò a Palermo e, dopo una breve sosta per recuperare le forze, tornò in patria. Il materiale e le informazioni raccolti da Presl durante il viaggio vennero trasfusi in quattro pubblicazioni. La prima fu la sua tesi di laurea, dal titolo Gramineae Siculae (Presl, 1818a), discussa nel dicembre 1818, che gli valse il titolo di dottore in Medicina. Il secondo lavoro, Cyperaceae et Gramineae Siculae (Presl, 1820), fu scritto aggiungendo materiale alla sua tesi. Due anni dopo pubblicò poi un articolo sulle piante più rare o poco note rinvenute in Sicilia (Presl, 1822) e infine, nel 1826, pubblicò il primo volume di Flora Sicula, un’opera prevista in tre volumi (Presl, 1826).
Successivamente Presl si occupò di altri argomenti, diventando poi il Padre della botanica ceca, e non trattò mai più di piante siciliane. Il secondo volume della sua Flora sicula, infatti, è custodito a Praga come manoscritto non pubblicato e del terzo non vi è notizia.
Forse una delle cause della perdita di interesse di Presl rispetto alle piante siciliane fu la pubblicazione del primo volume del Prodromus Florae Siculae (Gussone, 1827) del suo amico Giovanni Gussone (1787-1866), grande botanico italiano operante prima a Palermo e poi a Napoli.
Oltre alle opere elencate sopra, Presl, al ritorno dal viaggio in Sicilia, pubblicò alcuni annunci di vendita di semi delle piante raccolte; lasciò inoltre un diario di viaggio edito recentemente (Raimondo e Domina, 2007).
Nel testo di Gussone compaiono tuttavia numerose citazioni di una misteriosa opera attribuita a Presl, che Gussone abbrevia come “Presl Pr. Fl. Sic”. Queste citazioni sono poi state riportate, verosimilmente “di seconda mano”, da vari autori successivi. Questo scritto non compare in nessuno dei cataloghi e delle biografie o bibliografie di K. B. Presl, in nessuna tra le biblioteche botaniche che abbiano i propri cataloghi in linea, né l’autore ne parla nelle sue altre opere botaniche.
Il Prodromus Florae Siculae di Presl (Presl, 1819) è stato recentemente ritrovato all’interno della biblioteca storica dell’Orto botanico di Napoli, privo di pagina del titolo (è presente una pagina di titolo più recente scritta a mano) e rilegato insieme al primo volume di Flora Sicula dello stesso autore (Del Guacchio e Caputo, 2020). Il libro è in ottavo e la rilegatura è successiva.
Si tratta di quello che era inteso probabilmente come il primo fascicolo di un’opera da pubblicarsi via via nel tempo (ed è quindi incompleto), per la realizzazione del quale sono stati probabilmente impiegati i piombi composti per la tesi di Presl e che a sua volta è stato in larga parte riciclato, dal punto di vista tipografico, per la composizione di Cyperaceae e Gramineae siculae.
Il testo consta di 64 pagine numerate consecutivamente, le prime quattro delle quali sono di introduzione. L’opera era di proprietà personale di Giovanni Gussone, inviatagli verosimilmente da Presl stesso, ed è giunta nella biblioteca dell’Orto nel 1862 quando fu acquistata la biblioteca di Gussone. Essa include le prime quattro classi linneane, dalle Monandria alle Tetrandria Monogynia, per un totale di 236 specie.
Ad ogni modo, allo stato attuale delle conoscenze, il Prodromus Florae Siculae di Presl dal punto di vista tecnico non è mai stato pubblicato (ed è quindi in bozze di stampa), proprio perché non distribuito a varie biblioteche accessibili al pubblico generale. Quindi tutti i nomi delle nuove specie ivi descritte non sono validi.
Si ignora il perché Presl abbia deciso di non pubblicare un testo giunto in fase di bozze di stampa (soprattutto perché all’epoca la composizione tipografica era fatta a mano ed era quindi molto onerosa). Forse - ma siamo nel regno delle ipotesi - fu consigliato a non farlo da uno dei suoi mentori, o forse da Gussone stesso, poiché l’opera, se pubblicata, sarebbe risultata troppo simile alla tesi e ad altri lavori che Presl aveva già intenzione di pubblicare.
Perché allora l’opera fu scritta in primo luogo? Forse perché Presl, giovane laureato, all’epoca aveva, come un giovane studioso di oggi, fretta e necessità di pubblicare. In quegli anni, infatti, partecipò a vari concorsi per professore universitario, tutti, purtroppo, con esito sfavorevole. Inutile dire che, successivamente, pur senza questa particolare opera, Presl divenne professore e, come già detto, divenne così famoso da essere chiamato il Padre della botanica ceca.
Del Guacchio, E. & Caputo, P. 2020. A rediscovered work of Karel B. Presl and other sins of his youth. Taxon 69: 1293-1310.
Gussone, G. 1827. Florae siculae prodromus, vol. 1, Neapoli, ex Regia Typographia.
Presl, K.B. 1818a. Gramineae Siculae. Pragae.
Presl, K.B. 1818b. Nachricht fur Botaniker und Pflanzenliebhaber. Prag.
Presl, K.B. 1818c. Anzeigen. Flora 1(17): 297-300.
Presl, K. B. 1819. Prodromus Florae Siculae. Pragae.
Presl, K.B. 1820. Cyperaceae et Gramineae Siculae. Pragae: apud D. Hartmann.
Presl, K.B. 1821. Anzeigen – Presl’s Pflanzen-Sammlungen. Flora 4(2): 44-48.
Presl, K.B. 1822. Plantarum rariorum Siciliae aliarumque minus cognitarum diagnoses et descriptiones. Pp. 1-244 in: Presl, J. S. & Presl, K. W. (eds.), Deliciae pragenses ad historiam naturalem spectantes, vol. 1. Pragae: sumtibus Calvae.
Presl, K.B. 1826. Flora Sicula, exhibens plantas vasculosas in Sicilia aut sponte crescentes aut frequentissime cultas, secundum systema naturale digestas, vol. 1. Pragae: sumptibus A. Borrosch.
Raimondo, F.M. & Domina, G. (eds.) 2007. Il diario del viaggio in Sicilia di Karel B. Presl. Tratto dal manoscritto di K. B. Presl: Briefe in die Heimat, geschrieben auf einer Reise durch Sizilien und Italien (Lettere in patria su un viaggio in Sicilia e Italia). Palermo: Università degli Studi di Palermo.