Vista del deserto, l’area dell’Orto dedicata alle piante succulente
Il Ginkgo biloba è un albero antichissimo, l’ultimo rappresentante vivente di un gruppo che risale a oltre 290 milioni di anni fa; per questa ragione è considerato un fossile vivente
Fioritura primaverile di magnolie. Sullo sfondo, l’Edificio di Biologia vegetale
Uno scorcio della collezione all’aperto di felci arboree
L’eucalipto a fiori rossi, Corymbia ficifolia, che vive in Australia sud-occidentale, fiorisce all’Orto botanico nella seconda metà di giugno
La serra monumentale dell’Orto botanico custodisce in inverno le piante che non sopportano notti troppo fredde
Tra le collezioni dell’Orto botanico non vi sono soltanto piante viventi, ma anche un erbario che contiene circa 175.000 campioni di piante essiccate

Herbarium Neapolitanum

L'Herbarium Neapolitanum (NAP) nasce all’inizio dell’800 con l’istituzione del Real Orto Botanico (1807). Le collezioni in esso custodite permettono di ripercorrere gli sviluppi della ricerca floristica e degli studi botanici a Napoli dall'inizio dell'Ottocento ad oggi e rappresentano, quindi, un considerevole patrimonio storico oltre che scientifico.

Nella prima metà del XIX secolo l’attività di ricerca nel campo della Botanica, di cui i Borbone si fecero promotori a Napoli spinti dal grandioso spirito organizzativo di Michele Tenore, fu rivolta soprattutto alle ricerche sulla flora del Regno delle Due Sicilie, fino a quel momento quasi completamente sconosciuta.

Erbario approfondimento Scaffale erbario

Alla base di queste ricerche vi furono i viaggi condotti nelle diverse regioni da Michele Tenore e dai suoi numerosi collaboratori, primo tra tutti Giovanni Gussone. Questi studiosi, stipendiati durante il decennio francese dal governo, ma spinti successivamente soltanto dall’amore per le ricerche botaniche, raccolsero piante anche nelle province più lontane, inviandole poi a Tenore per un loro più approfondito studio. Oltre alle piante raccolte dai corrispondenti nelle diverse province del Regno, nelle collezioni dell’Herbarium Neapolitanum è possibile osservare i campioni raccolti da Tenore e Gussone durante le esplorazioni svolte in prima persona per conto della Real Accademia delle Scienze.

Questi viaggi condotti dai due botanici napoletani non erano rivolti esclusivamente ad indagini botaniche, ma anche alla descrizione dei luoghi visitati e delle abitudini dei loro abitanti. Ciò appare evidente dai resoconti che Tenore ne pubblicava. Questi scritti sono ricchi di osservazioni geologiche, di riferimenti alla topografia dell’epoca, di dati meteorologici, di informazioni sulle principali tecniche agrarie utilizzate dagli abitanti dei diversi luoghi visitati. Si vedano, ad esempio, le pubblicazioni che seguirono le peregrinazioni in Abruzzo, Basilicata, nei dintorni di Napoli, in Sicilia.

I campioni delle più importanti collezioni dell’Herbarium Neapolitanum sono ancora oggi protetti in “camicie” di carta bambagina, prodotta dalle cartiere della Costiera Amalfitana, su cui sono visibili le filigrane originali indicanti le fabbriche di provenienza.

Erbario approfondimento Plico Campioni erbario aperto

Gli exsiccata sono accompagnati da un’etichetta dalla quale si possono trarre importanti informazioni sulle piante raccolte ed essiccate. Oltre al nome della specie, sono generalmente riportati il nome del raccoglitore, la data e la località di raccolta, tutte informazioni preziose nella ricostruzione della distribuzione delle specie.

Nelle collezioni storiche dell’Erbario del Dipartimento di Biologia Vegetale sono,ad esempio, conservati i campioni di piante ormai divenute rare o addirittura scomparse dalle località in cui era possibile osservarle agli inizi dell’800.

Gli Erbari di Tenore e Gussone non conservano soltanto esemplari di piante spontanee in Italia. L’attività di Tenore come direttore del Real Orto Botanico lo portò ad essere in contatto con botanici e viaggiatori di ogni parte del mondo e quindi a studiare anche rare specie esotiche. Importante fu, inoltre, l’attività di Giovanni Gussone presso la corte borbonica. Come botanico della Real Casa, Gussone fu sovrintendente dei “Reali Siti”. Con questa carica si occupò, tra l’altro, della gestione dei parchi delle Regge di Portici, Caserta e Capodimonte, e delle riserve di caccia, quali gli Astroni, Persano e S. Silvestro. Durante le visite in questi luoghi per il controllo della loro gestione, Gussone non mancava di raccogliere e studiare le piante osservate, che ancora oggi sono conservate nel suo erbario.

Nel corso delle loro ricerche i botanici napoletani scoprirono numerose nuove specie. I campioni che furono utilizzati per descriverle e per attribuire ad esse un nome rappresentano i tipi delle specie ed hanno un particolare interesse nella ricerca scientifica.

Collezione

Num. fascicoli

Num. stimato di campioni

Provenienza dei campioni

Epoca di raccolta

Gussone Generale

181

70.000

Italia ed estero

XIX secolo

Tenore

130

30.000

Italia ed estero

XIX secolo

Gussone Sicilia

104

12.000

Sicilia

XIX secolo

Pasquale

104

10.000

Italia ed estero

XIX secolo

Rigo

49

9.000

Italia ed estero

XIX-XX secolo

Terracciano

81

6.000

Italia meridionale

XIX-XX secolo

De Toni

65

5.000

Italia ed estero

XIX-XX secolo

Grande

37

5.000

Italia centro-meridionale

XIX-XX secolo

Cavara

140

5.000

Italia ed estero

XIX-XX secolo

Albo

956

1.500

Sicilia

XIX-XX secolo